Stemma E Motto

Nato e diffusosi in epoche di scarsa alfabetizzazione, lo stemma è, secondo definizione, un elemento grafico che consente di identificare, con precisione e immediata definitezza, una persona, una dinastia familiare, un’istituzione, un territorio e affini.
Lo stemma della famiglia Palazzoli presenta un edificio finestrato che viene definito «chiuso» poiché la porta è di smalto (si interpreti «colore») diverso da quello della costruzione, simboleggiando così la «fedele custodia». L’edificio è sovrastato da tre stelle che esprimono l’aspirazione a cose superiori o ad azioni sublimi; secondo l’araldica, esse sono altresì atte a rappresentare la mente rivolta a Dio, la finezza d’animo, la fama, la nobiltà gloriosa e lo splendore di famiglia.
Nello stemma sono presenti il rosso e l’argento. Il rosso è uno smalto araldico di colore rosso intenso: per le virtù spirituali esprime amore ardente presso Dio, il prossimo e la giustizia; per le qualità mondane, è invece simbolo di nobiltà cospicua, coraggio, valore, fortezza, magnanimità, desiderio ardente. L’argento è un metallo araldico di aspetto brillante che si identifica con la Luna; tra le virtù spirituali esprime purezza, verginità, innocenza, umiltà, verità, giustizia, temperanza, equità; per le qualità mondane, è invece simbolo di amicizia, clemenza, gentilezza, sincerità, concordia, allegrezza, vittoria, eloquenza.
Il motto «REI ATQUE MEMORIAE DOMUS CUSTOS» rimanda chiaramente alla memoria di concezione latina e sembra essere un’eloquente aspirazione della famiglia alla propria perpetuazione futura, quasi un’immanenza legata ai luoghi, che solo mediante una virtuosa e valente condotta poteva essere meritata. E ciò al fine di scongiurare, per la propria discendenza, quella terribile condanna che già l’antichità romana aveva riconosciuto ed esercitato come marchio d’infamia, la cosiddetta damnatio memoriae.

Nato e diffusosi in epoche di scarsa alfabetizzazione, lo stemma è, secondo definizione, un elemento grafico che consente di identificare, con precisione e immediata definitezza, una persona, una dinastia familiare, un’istituzione, un territorio e affini.

Lo stemma della famiglia Palazzoli presenta un edificio finestrato che viene definito «chiuso» poiché la porta è di smalto (si interpreti «colore») diverso da quello della costruzione, simboleggiando così la «fedele custodia». L’edificio è sovrastato da tre stelle che esprimono l’aspirazione a cose superiori o ad azioni sublimi; secondo l’araldica, esse sono altresì atte a rappresentare la mente rivolta a Dio, la finezza d’animo, la fama, la nobiltà gloriosa e lo splendore di famiglia.

Nello stemma sono presenti il rosso e l’argento. Il rosso è uno smalto araldico di colore rosso intenso: per le virtù spirituali esprime amore ardente presso Dio, il prossimo e la giustizia; per le qualità mondane, è invece simbolo di nobiltà cospicua, coraggio, valore, fortezza, magnanimità, desiderio ardente. L’argento è un metallo araldico di aspetto brillante che si identifica con la Luna; tra le virtù spirituali esprime purezza, verginità, innocenza, umiltà, verità, giustizia, temperanza, equità; per le qualità mondane, è invece simbolo di amicizia, clemenza, gentilezza, sincerità, concordia, allegrezza, vittoria, eloquenza.

Il motto «REI ATQUE MEMORIAE DOMUS CUSTOS» rimanda chiaramente alla memoria di concezione latina e sembra essere un’eloquente aspirazione della famiglia alla propria perpetuazione futura, quasi un’immanenza legata ai luoghi, che solo mediante una virtuosa e valente condotta poteva essere meritata. E ciò al fine di scongiurare, per la propria discendenza, quella terribile condanna che già l’antichità romana aveva riconosciuto ed esercitato come marchio d’infamia, la cosiddetta damnatio memoriae.

A prescindere dal contesto storico, dai riferimenti del linguaggio araldico o dai soggetti coinvolti, è innegabile come la conoscenza e la preservazione dei luoghi, intesi quali depositari della nostra memoria di esseri umani, costituiscano un imperituro valore etico e storico.
Villa Palazzoli esiste quale luogo vivente della memoria, nel nostro presente.
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