Il Palazzo

Villa Palazzoli è posta nel cuore del centro storico del Comune di San Giovanni Lupatoto, cittadina limitrofa a Verona, sorta secoli or sono attorno ad antiche attività produttive e oggi attivo centro economico, direttamente collegato alle principali arterie di viaggio del territorio.
Riconosciuta “d’interesse particolarmente importante” con Decreto Ministeriale, Villa Palazzoli appare immersa nel parco e nel giardino di piante ad alto fusto che la attornia, così preservandone l’atmosfera amena e riservata che la rende location ideale per eventi di pregio, anche in considerazione dell’architettura, con caratteristiche d’imponenza di un autentico palazzo, nonché della facile accessibilità.
La splendida posizione centrale nel luogo, il corpo dell’edificio obliquamente orientato rispetto alla strada cittadina, sulla quale si affaccia il ragguardevole ingresso, fiancheggiato lungo i lati dall’originario muro di cinta che viene a separare il compendio dal contesto circostante, costituiscono elementi di peculiare fascino che connotano Villa Palazzoli fin dall’inserimento paesaggistico.
La ricostruzione dell’originario edificio settecentesco nella veste attuale fu commissionata dal Nobile Luigi Castellani, il quale diede incarico all’Arch. Ing. Luigi Trezza di ridisegnare tanto le proporzioni quanto lo stile architettonico del compendio di sua proprietà. Il progetto del Trezza, datato 1822, condusse alla realizzazione dell’attuale facciata di “palazzo” che, nel tempo, è divenuta l’impronta distintiva di Villa Palazzoli, complici anche le successive vicende ereditarie e matrimoniali conseguenti alla dipartita del Castellani.

All’esterno, la Villa si mostra come un palazzo a corpo unico, con murature bugnate agli angoli; la facciata è impreziosita dall’imponente coppia di telamoni, in vesti dal morbido panneggio, che sorreggono il balcone del piano nobile; alla sommità del tetto, un’eclettica coppia di torrette a cupola conferisce valore all’antico attico, dal quale si domina il centro del paese. All’interno, la Villa presenta ampie sale intercomunicanti, per mezzo di aperture a doppia porta, che schiudono prospettive emozionanti e di ampio respiro. I soffitti e le pareti sono impreziositi da decori e pitture di morbida raffinatezza; in altre sale sono protagoniste la luce e la visione verdacea che la successione di aperture, complice l’orientamento dell’edificio, restituisce al visitatore.
Il parco, nella porzione anteriore alla Villa, è attraversato dal bel viale d’ingresso che si intravvede anche dalla strada cittadina ed è caratterizzato, nell’ala destra, dalla presenza di un’antica vera di pozzo, lieto simbolo dei pegni d’amore, mentre, nell’ala sinistra, un delicato vialetto con pavimentazione in pietra conduce a una rotonda. Ovunque, nel parco, regna la naturale ombreggiatura prodotta dalla bella vegetazione, in contrappunto alla pesantezza degli antichi cubi di pietra che sorreggono ciotole fiorite e peculiari pinnacoli.
L’impatto d’intatta storicità determinato dalla scrupolosa conservazione architettonica del compendio di origine dominicale, derivante dai restauri eseguiti dall’odierna generazione di Proprietà, concorre a definire l’unicum di Villa Palazzoli, che pertanto è ritenuta, per definizione della stampa turistica veneta, “autentica perla del territorio lupatotino”.

Dal Decreto Ministeriale:

La facciata è austera, greve, classicheggiante. Nella parte centrale, ai lati del grande portale d’ingresso, tutto contornato da un rivestimento a bugne, poste su basamenti in pietra, presenta due telamoni che sorreggono il balcone del piano nobile. Al piano terra presenta otto semplici finestre munite di inferriate e al piano nobile, le finestre congiunte da un finto marcapiano sorretto da graziose mensole, hanno alternativamente timpani triangolari e curvilinei. Completa la parte centrale della facciata un timpano a gocce che si lega ad un cornicione esso stesso a gocce.

Luigi Trezza Ing.re Arch.to, 1822

(Collezione Privata)

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